Monte Scale, Via "Gente che spera"


Quanti sono 10 anni?
Quanto sono lunghi o quanto sono veloci?
Quanto ci accorgiamo del tempo che passa?
10 anni fa ero arrivato a Sondalo, finita la carriera scolastica e pronto, finalmente, a quella libertà di indipendenza che poteva darmi un maledetto lavoro.
Un lavoro in fabbrica, per il tempo, per quel tempo che volevo per vivere le avventure tra le montagne.
A Sondalo trovai degli amici, trovai qualcuno con cui intrecciare le corde: Stuk, Mago, Marti e infine il buon Kukuzka Teto.
Erano gli anni dei Crapmasters, delle birre al Pala fino alle 3 e la sveglia alle 5, degli arrivi in fabbrica gonfio di alcool e dell'entusiasmo di respirare un mondo nuovo attorno a me.
Erano gli anni dell'esplorazione e delle vie nuove, delle salite dettate dalla voglia di "andare a vedere cosa c'è".
Con Marti, l'11 Novembre 2015, in una calda giornata autunnale salimmo Gente che Spera sullo spigolo sud del Monte Scale, quello parallelo alla classica "Sergio Pozzi" di Eraldo Meraldi e Luca Martinelli.
Era una via evidente, ovvia, logica, visibile da Bormio, verticale sopra Isolaccia.
La via è rimasta un pò nell'oblio complice una relazione scarna e il poco materiale lasciato, qualcuno aveva provato a ripeterla non trovando l'attacco e in me era rimasto un senso di compiuto a metà, volevo che Gente che spera fosse viva, che risplendesse all'alba del primo sole sul Monte Scale.
Sono tornato così, 10 anni dopo, con Botte e Grek, con l'idea di ripetere la via, di sistemarla un pò e sopratutto di vedere se effettivamente fosse bella come la ricordavo o se fosse solo una sensazione nata dal mio sentimentale possesso di quella via.
Ebbene si, ci siamo divertiti, anche i ragazzi hanno apprezzato la via, in un contesto bellissimo quale il Monte Scale, con una vista privilegiata su tutta l'Alta Valtellina e una linea logica e divertente con diversi tiri molto belli da scalare.
E la roccia?
Perchè si sa che la roccia da queste parti non perdona.
La roccia è molto buona e, salvo alcuni piccoli tratti da prestare attenzione, regala un'arrampicata piacevole e impegnativa.
Abbiamo aggiunto qualche chiodo e cordone lungo i tiri, ho stilato una nuova relazione che troverete qui sotto e un set fotografico che permette di ripetere la via senza troppi intoppi.
Se qualcuno vada mi scriva, voglio proprio sapere cosa ne pensa!
Quanti sono lunghi 10 anni non lo so, ma siamo ancora qua, con le vite a volte complicate ma queste montagne a salvarci dal non avere più nulla da sognare!

RELAZIONE
AVVICINAMENTO:
Dalle Torri di Fraele imboccare la mulattiera del Monte Scale che sale inizialmente a tornanti sul versante ombroso della montagna per poi iniziare un lungo traverso su sentiero esposto lungo il versante meridionale. Si segue il sentiero fino a quando si incontrano delle catene.. Qui, in corrispondenza di un canale che si abbassa lungo i ghiaioni sottostanti, (ho segnato una freccia rossa indicativa sull'immagine di apertura del post) si abbandona il sentiero e ci si abbassa per una trentina di metri per poi deviare a sx (faccia a valle) e imboccare una serie di cenge (varie tracce di passaggio) tra i mughi che portano in direzione delle due vie di arrampicata del Monte Scale. Arrivati a un grosso canale ghiaioso lo si sale per una decina di metri per imboccare una cengia (ometto) che porta sotto la verticale dello spigolo di Gente che Spera e la si segue fino alla base di una placchetta con fessura, lasciato chiodo con cordone. 1H e 30 dalle Torri di Fraele.
NB: Guardate bene la foto iniziale, la via sale lo spigolo che si trova decisamente prima della classica “Sergio Pozzi”. Fondamentale come riferimento la distanza tra i due spigoli.
Inoltre dall'attacco si vede bene il sentiero di salita al Monte Scale, tenetelo presente!
Descrizione dei tiri:
L1: salire dritti dal chiodo per una quindicina di metri, poi prendere il pilastrino a sinistra (visibile chiodo con cordone) e salire fino a un terrazzo sotto una splendida fessura con cordone rosso sbiadito in alto e chiodo alla base. IV+ 40mt
L2 salire la fessura sopra la sosta e continuare a sinistra con bellissima arrampicata fino a un terrazzino (cordone) da qui per facili rocce alla cengia dove si sosta su spuntone. V+, 40m
L3 semplice tiro di trasferimento, salire dritti fino a una cengia dove parte un bellissimo muro solcato da fessura. Sostare alla base su ch + cordone III, 25mt
L4: salire tutta la fessura con bella arrampicata fino a un terrazzino (cordone rosso) qui affrontare un muretto verticale con un leggero strapiombino ch fino a sbucare sulla cengia di sosta e sostare 2ch. VI, 30mt
L5: superare con decisione lo strapiombino a sx della sosta(cordone) poi continuare nel diedro (cordino sbiadito) fino a quando diventa più facile e puntare a destra a una selletta sul filo dello spigolo su rocce rotte continuare per una decina di metri fino a una cengia con spuntone. VI, 40mt
L6 Salire il bel muretto sopra la cengia (cordino) e poi continuare per i risalti discontinui dello spigolo fino sotto l impennata finale. Sosta su spuntone e ometto. IV, 60mt
L6 bis traversare qualche metro a destra fino alla base di un evidente diedro grigio, cordone alla base.
L7 salire tutto il diedro con bella arrampicata tecnica fino a sostare su una cengia. V+, 30mt.
L8: per il lungo e facile spigolo finale fino in cima. III, 60mt
Discesa:
Ci si abbassa qualche metro sul versante opposto fino a trovare il sentiero della via normale che si segue a ritroso fino alle Torri di Fraele

Traccia vista dall'attacco del percorso di avvicinamento dopo aver disceso il canale

Sul primo tiro, 10 anni dopo

La bellissima fessura del 2° tiro

Il 4° tiro, il muro solcato dalla fessura

Il 5° tiro, strapiombo Carcer e diedro!

La partenza del 6° tiro, ormai sul filo dello spigolo

7° tiro, il diedro grigio
Ultimo tiro, come di consueto, per facili roccette in cima

"Ai miei amici esauriti
Alle notti felici di vizi proibiti
Realizzi che lo stile è quando siamo uniti
Solo quando stiamo assieme la storia è vivibile
Passa parola a ogni persona visibile
Tutto possibile per chi non si arrende e difende il sogno che ha
Mentre il sole che scende saluterà"
Articolo 31, Gente che Spera

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