Cima Plem, Va dove ti porta il cuore

Quante volte passando sotto la Plem ho pensato se ci fossero delle vie di salita lungo quelle placconate che solcano la parete a destra della cresta Nord Ovest.
La conca del Baitone e la Val Miller sono due posti del cuore, al Rifugio Gnutti ho lavorato diverse stagioni e sono state il primo contatto con il mondo Adamellico, fatto di grigie pareti di tonalite dai nomi strani, poco o per nulla frequentate se non da personaggi particolari, mai troppo vicini alla normalità degli alpinisti che si vedono oggi nei posti più frequentati.
Nel 94, Angelo Ferraglio insieme ai compagni di cordata sale lungo le grigie placconate della parete Nord Ovest della Plem, cercando una linea logica ma anche estetica e continua nell'arrampicata con una concezione modernissima (ma materiale tradizionale)aprendo così "Va dove ti porta il cuore".
9 tiri, tra placche, diedri e fessure.
Qualche chiodo a segnalare le soste ma niente di più, un foglio bianco da poter scrivere anche per chi verrà dopo.
La via ci è piaciuta molto, un altro bel modo per salire in cima alla bellissima piramide della Plem.
Trovare poi Rifugi come il Tonolini o il Gnutti, dal sapore ancora antico, dove il calore umano è l'ingrediente principale regala alla giornata un colore ancora più intenso che difficilmente si scorda una volta scesi a valle.

Consiglio per l'uso:
Qui trovate la relazione, è ben fatta e con il tracciato dei primi salitori non ci si perde.
Come già scritto la linea ha una concezione molto moderna quindi, se vi perdete, non cercate il facile come su una via alpinistica ma i tratti più belli che la parete permette di arrampicare. Quasi tutte le soste sono segnate da chiodi o cordoni che vi faranno capire di essere sulla retta via.
Risalendo il canale troverete sulla sx, qualche metro da terra, una sosta con chiodi, cordone e moschettone, non è il vostro attacco ma la via "arrampicando coi lupi" di Rivadossi and company.
Voi proseguite ancora lungo il canale fino a trovare un altro diedro dove attacca la nostra via.
Noi avendo trovato la sosta abbiamo attaccato il diedro scoprendo dopo che si trattava della via di Rivadossi, siamo comunque riusciti a ricongiungerci a metà del primo tiro della via giusta con un facile traverso.
Una serie di friend abbondante è consigliata visto che il materiale serve anche per le soste, micro consigliati, martello fondamentale per ribattere i chiodi delle soste.
Non mi resta che augurarvi buone avventure sul granito Adamellico!!!!!

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