Corno di Grevo, Ultima Tentazione
Difficile trovare le parole giuste per descrivere questa via.
Un sogno, una grossa paura ma anche una tentazione enorme di confrontarsi con i mostri sacri che hanno scritto la storia.
Questa via è lì, in piena Camunia,ben visibile dal Rifugio Lissone, aperta da chi è abituato di più a fare che a parlare, aperta negli anni d'oro dell'alpinismo moderno, quelli prima dell'avvento del trapano e dello spit messo in maniera sistematica, quelli dove qualche spit sulle placche c'era ma sembrava un miraggio, un oasi nel deserto.
Qua bisogna mettere in gioco tutte le abilità acquisite, la tecnica di scalata, il sapersi proteggere, il trovare la linea giusta in un mare di granito.
Un'avventura vera, con un compagno speciale senza il quale non sono sicuro sarei stato in grado di salire.
Grazie Rino Ferri e Angiolino Paroletti, apritori di questa ultima tentazione, il più bel regalo che poteste lasciare a chi è arrivato dopo di voi.
Grazie agli amici del Rifugio Lissone, Fabio, Silvia e la Cherri perchè è bello sentirsi a casa anche quando a casa non si è.
Grazie temporale che ci hai fatto penare in discesa, senza di te non sarebbe stato lo stesso.
Sono sul divano ma sento ancora la voci di Andre, mentre scappiamo dalle frane lungo il sentiero, zuppi di acqua fino alle mutande che si guarda indietro e dice solo:
"CHE BELL"
INFO UTILI:
La relazione la potete trovare Qui, è sommaria ma ben fatta, il grado del secondo tiro è sbagliato, probabilmente si sono persi una stanghetta, è tranquillamente VI+.
La via è molto bella, roccia sempre fantastica. Si trovano diversi chiodi e alcuni spit ma si riesce sempre a proteggere. I passi duri non sono azzerabili, meglio arrivarci con una discreta preparazione!
Una serie di friend magari doppiando qualche piccolo basta, fondamentale il martello per ribattere i chiodi (sia alle soste che sui tiri).
La discesa avviene per il pratone sospeso del versante opposto. Scesi fino al suo termine ci si trova su un salto di roccia, con una doppia da 60mt si mettono i piedi sul sentiero del Corno di Grevo. Noi abbiamo abbandonato un cordone ma il prato è molto vasto, meglio portarne preventivamente uno da abbandono.
Non mi resta che augurarvi di essere tentati da questo gioiellino come noi, ne vale la pena!!!
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